Word of the Day

Monday, January 19, 2009

Generi

Questo non è un testo sul rapporto fra me e mia suocera, anzi voglio parlare sui generi grammaticali, concretamente su un caso del libro che sto leggendo, L'insostenibile leggerezza dell'essere, di Milan Kundera.

Nel libro si parla di una cagnolina che la coppia Tomáš e Tereza adottarono affinché Tereza si sentisse meno sola: ... alla fine si decise, scelse una femmina... Lo portò a Tereza. Lei alzò il cagnolino, se lo strinse al petto e quello le bagnò subito la camicetta... Propose di chiamare il cucciolo Tolstoj. Non può chiamarsi Tolstoj, obiettò Tereza, è una femminuccia. Può chiamarsi Anna Karenina. Non si può chiamare Anna Karenina, nessuna donna può avere un musetto buffo come questo...

Cinquanta pagine dopo si legge, parlando della cagna: Era l'orologio della loro vita. Nei momenti di sconforto, Tereza si diceva che doveva resistere per lui, perché lui era più debole di lei...

Com'è che il traduttore usa il maschile dopo essersi riferito a una femmina? Una mancanza di attenzione? Ma nello stesso paragrafo? O forse si è lasciato ingannare dall'originale ceco, in cui molto probabilmente compare la parola pes, di genere maschile, ma che si può riferire egualmente a maschi e femmine?'

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